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Psicologia dell’Autodeterminazione: Liberarsi dall’Impontenza Appresa e Costruire il Proprio Futuro

  • Immagine del redattore: Diana Piga
    Diana Piga
  • 20 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Fin da piccoli, viviamo in un mondo che ci appare incontrollabile. Dipendiamo dagli adulti per ogni nostra necessità, non abbiamo strumenti per comprendere la complessità della realtà e, spesso, ci scontriamo con limiti invalicabili. In questa fase, l’impotenza è reale. Ma il problema è che molti di noi, anche da adulti, continuano a sentirsi impotenti, come se nulla potesse davvero cambiare. È qui che entra in gioco il concetto di impotenza appresa, un fenomeno psicologico che può limitarci profondamente se non ne diventiamo consapevoli.


L’Impontenza Appresa: Una Trappola della Mente


Negli anni ’60, lo psicologo Martin Seligman ha studiato il fenomeno dell’impotenza appresa attraverso esperimenti sugli animali. Ha scoperto che quando un soggetto viene esposto ripetutamente a situazioni in cui non ha controllo, finisce per interiorizzare la convinzione di essere incapace di cambiare le cose—anche quando le condizioni oggettivamente cambiano (Seligman, 1975). Questo meccanismo si applica anche agli esseri umani: se durante l’infanzia viviamo situazioni di insicurezza, frustrazione o fallimento, potremmo crescere con l’idea inconscia di non poter influenzare la nostra realtà, anche se, da adulti, abbiamo tutti gli strumenti per farlo.


Autoefficacia: La Chiave per il Cambiamento


Albert Bandura, con la sua teoria dell’autoefficacia, ha dimostrato che la percezione delle proprie capacità gioca un ruolo cruciale nel determinare il nostro successo. Se crediamo di poter affrontare una sfida, è molto più probabile che lo faremo con determinazione, mentre se partiamo con la convinzione di fallire, il nostro comportamento stesso ci porterà al fallimento (Bandura, 1997). Questo dimostra che la realtà che viviamo è, in parte, una costruzione della nostra mente. Se continuiamo a percepirci come bambini impotenti, agiremo come tali. Ma se riconosciamo il nostro potere di cambiare, allora possiamo trasformare la nostra vita in qualcosa di autenticamente nostro.


Superare la Trappola dell’Impontenza


Uno dei punti chiave per uscire dall’impotenza appresa è sviluppare un sano senso di autostima. Nathaniel Branden, psicologo e pioniere nello studio dell’autostima, affermava che questa si basa su due pilastri fondamentali: il senso di autoefficacia e il senso di valore personale (Branden, 1994). Entrambi si costruiscono con l’esperienza: più affrontiamo le sfide e ci rendiamo conto di poterle superare, più crediamo in noi stessi.


Ma come possiamo spezzare il ciclo dell’impotenza appresa?

1. Diventare consapevoli della propria narrativa interna: Spesso ci raccontiamo storie su noi stessi basate su vecchie esperienze. Se pensiamo di non essere abbastanza capaci, dobbiamo chiederci: è davvero così, o è solo un riflesso del passato?

2. Agire, anche in piccolo: L’azione concreta è il modo più efficace per cambiare la percezione di sé. Anche piccoli successi quotidiani, come risolvere un problema o affrontare una situazione scomoda, rinforzano la nostra fiducia.

3. Sostituire il pessimismo con una mentalità di crescita: Carol Dweck ha evidenziato l’importanza della growth mindset, ovvero la convinzione che le capacità non siano fisse, ma possano svilupparsi con l’impegno (Dweck, 2006). Se crediamo di poter migliorare, allora il nostro comportamento sarà orientato alla crescita, non alla rassegnazione.


Conclusione: Scegliere di Essere i Protagonisti della Propria Vita


La libertà di cambiare è sempre nelle nostre mani, ma dobbiamo prima riconoscerlo. Se ci accorgiamo di essere prigionieri di vecchi schemi di impotenza, non c’è libertà maggiore di quella che possiamo concedere a noi stessi di lavorare per ribaltare questa percezione.

 
 
 

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